RECLUTAMENTO. ASSEGNAZIONI DI OLTRE 2.400 PUNTI ORGANICO 2019 IN DUE DM Stampa

Dal 1° dicembre finirà lo stop ai concorsi disposto dalla scorsa legge di bilancio 2019 e gli atenei potranno cominciare a utilizzare i nuovi "punti organico" (PO). Assegnati oltre 2.400 PO 2019 in 2 provvedimenti. Il 1° DM distribuisce 2.223 "spazi di flessibilità" ordinari sulla base di 2 parametri (vedi sotto 1°). Il 2° DM ne assegna altri 221 sulla base di criteri diversi (Vedi sotto 2°):
1° - Gli atenei con un rapporto Spesa di personale/Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) almeno dell'80% o con un indicatore di sostenibilità finanziaria inferiore a 1 potranno fermarsi al 50% delle uscite 2018 mentre quelli al di sotto di tale soglia potranno arrivare anche al 100% delle cessazioni
dell'anno prima.
2° - I primi 26 punti organico saranno ripartiti in parti eguali (0,50 ciascuna) tra tutte le università con un rapporto spesa di Personale/Ffo inferiore al 75% e un indicatore di sostenibilità finanziaria maggiore di 1,10; gli altri 195 andranno alle accademie in base al rapporto studenti/docenti, alle borse di dottorato e alla virtuosità finanziaria.
In valore assoluto i margini di manovra maggiori li avranno Sapienza di Roma (con 187,95 tra punti organico ordinari e aggiuntivi), l'Alma Mater di Bologna (153,82) e la Federico II di Napoli (144,92). Laddove quelli minori spetteranno alle università del Molise e di Cassino: unica insieme a Catania ad aver sforato l'80% per l'indicatore delle spese di personale. Se si ragiona in percentuale l'aumento del turnover maggiore rispetto al 2018 sarà più sensibile per la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa (+ 477% sul 2018), la Sissa di Trieste (+342%) e il Politecnico di Milano (+262%). Premiate, tutte e tre, dall'ampliamento dei parametri meritocratici scelti dal Miur. (F: E. Bruno, IlSole24Ore 14-10-19)