Sanzioni inefficaci per le inadempienze didattiche Stampa
È quasi inutile ricordare che la didattica e la ricerca scientifica nell'università sono due facce dello stesso diedro, in quanto è frequente constatare che un docente che non sappia fare ricerca, non sa fare una buona didattica (almeno nel senso sopra delineato) e viceversa.  Da ultimo, ma non per importanza, è noto che nelle università esiste una perdurante zona di "evasione didattica" da parte di un numero quantitativamente non trascurabile di docenti. Sorge allora spontanea la domanda: a che serve la valutazione della didattica se poi non è possibile giuridicamente prendere alcun provvedimento di "licenziamento" (o almeno di mobilità) a carico di tali docenti didatticamente inadempienti? Da questo punto di vista la "riforma Gelmini" ha perso un'occasione storica perché, mentre introduce correttamente norme contro il perpetuarsi dei cosiddetti "ricercatori a vita", non prevede nessuna seria sanzione a carico dei professori "a vita" inadempienti, disperdendo così somme di denaro ulteriormente destinabili alla ricerca. È, infatti, chiaro che il blocco degli scatti stipendiali non può di per sé costituire una sanzione efficace per indurre alla didattica i docenti inadempienti.
(Fonte: G. Scalabrino, Il Sole 24 Ore 29-08-2011)