Riforma della Facoltà di Medicina Stampa

Il ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini e il ministro della Salute Ferruccio Fazio hanno presentato la riforma della facoltà di Medicina. Tante le novità per accorciare i tempi e fare entrare prima i medici nel mondo del lavoro. Per laurearsi in medicina ci vorrà meno tempo, parecchio di meno. E' questo l'obiettivo della riforma della facoltà presentata dal ministro Gelmini e dal ministro della Salute Fazio che consentirà ai giovani medici di entrare prima nel mondo del lavoro adeguando così i tempi a quelli degli altri paesi della Comunità Europea. Ecco cosa cambierà:

- la specializzazione durerà un anno in meno

- ci sarà la possibilità di svolgere il dottorato contemporaneamente alla specializzazione

- il tirocinio che oggi è post laurea si svolgerà all'interno della laurea stessa di Medicina.

''Si tratta di una riforma strutturale che consente l'ingresso dei giovani nel lavoro con grandissimo anticipo immettendoli nel Servizio Sanitario Nazionale, anche se con contratti a termine e ciò ci mette in linea con gli altri paesi industrializzati'' ha spiegato il ministro Fazio mentre Gelmini ha voluto sottolineare che questa misura "non è volta al risparmio economico ma di tempi'' e che “si riusciranno a coniugare due esigenze: il rafforzamento della qualità e il risparmio di tempo da parte degli studenti''.

1- Formazione degli specializzandi

Un anno in meno per le specializzazioni

- La scuola di specializzazione dura un anno in meno. La durata dei corsi di specializzazione viene avvicinata a quella europea: le specialità chirurgiche passano da 6 a 5 anni, quelle mediche da 5 a 4 anni o 3 per alcune aree particolari;

- continua la selezione delle sedi dove sono attivate le scuole di specializzazione, al fine di garantire che solo le sedi effettivamente più qualificate dal punto di vista scientifico possano ospitare le scuole. In 3 anni si è passati da 1.800 a 1.100 scuole;

- saranno definiti, d’intesa con il CUN, ordinamenti delle scuole che prevedano una maggiore partecipazione degli specializzandi all’attività professionale, con un modello 2+2 o 2+3, con una prima metà di formazione più teorica, seguita da seconda metà dedicata all’attività diretta dello specializzando.

2- Dottorato

Possibilità di svolgere il dottorato contemporaneamente alla specializzazione.

Durante la specializzazione sarà consentito, nell’ultimo anno, di svolgere contemporaneamente il dottorato. In questo modo si consente allo specializzando di accorciare ulteriormente il percorso di studi ed entrare nel mondo del lavoro più rapidamente, come accade all’estero e nei migliori sistemi formativi, come quelli anglosassoni.

3- Laurea

Tirocinio valutativo nei 6 anni di laurea

L’intenzione dell’Italia è di confermare la durata di 6 anni del percorso di laurea, mentre il tirocinio valutativo di 3 mesi, che oggi si svolge dopo la laurea, sarà incorporato nella stessa. L’esame di laurea, quindi, inglobando anche l’esame di Stato, permetterebbe di conseguire una laurea abilitante. Questa scelta dovrà avvenire previo confronto in sede europea, in modo da garantire l’uniformità delle scelte del nostro ordinamento con quelle dell’Europa.

Si tratta di un provvedimento che comporta un consistente risparmio di tempo. Oggi, infatti, lo studente che si laurea a febbraio del sesto anno, quindi legalmente in corso, non può concorrere alle prove di ammissione per le scuole di specializzazione che si svolgono a marzo poiché deve ancora svolgere il periodo di tirocinio. Di fatto lo studente perde un intero anno prima di poter partecipare al concorso di specializzazione.
(Fonte: M. Ferrucci, www.studenti.it 28-07-2011)