Laurea abilitante. Intervista al Segretario Nazionale dell'ANAAO (medici ospedalieri) Stampa
La «laurea abilitante» servirà a velocizzare l'ingresso nella sanità pubblica dei nuovi camici bianchi? «In minima parte. Sicuramente si riducono di 6-7 mesi i tempi dalla laurea ai concorsi di accesso alle scuole di specializzazione, senza le quali non si può lavorare nelle strutture pubbliche. Ma poi qui c'è il vero collo di bottiglia». Intende riferirsi al numero chiuso? «Direi chiusissimo. Oggi lo Stato con soli 700 milioni fa meno di 5.000 contratti di specializzazione. E di questi solo 3.500 sceglieranno di lavorare nel servizio sanitario nazionale. Molti meno dei medici che annualmente lasciano il lavoro. Poi se a questo aggiungiamo che in molte Regioni è in vigore il blocco del turn-over ecco che arriviamo ad avere nei prossimi 9 anni 30 mila medici che mancheranno all'appello. Così rischiamo di mettere in ginocchio la sanità pubblica». Soluzioni? «Blocchi del turn over meno rigidi, trasformare gli ultimi 2 anni di specializzazione in un contratto di lavoro vero e proprio in modo da avere subito disponibili più medici, anche se con tutte le cautele del caso».
 (Fonte: PA. RU. 29-07-2011)