Il numero chiuso. Differenze nelle prove d’ingresso Stampa
Sono ormai più di dieci anni che l'autonomia degli atenei permette di fissare il numero chiuso locale (entro i paletti fissati dalla legge 264/1999). Per chi punta a ingegneria, per esempio, i Politecnici si regolano diversamente: Torino prevede l'accesso programmato solo per ingegneria dell'autoveicolo e ingegneria della produzione industriale, per un totale di 240 posti, dei quali 42 riservati agli studenti extra Ue. Tutti gli altri corsi sono ad accesso libero. Al Politecnico di Milano, invece, quasi tutti i corsi prevedono il numero chiuso e i posti disponibili sono 5.620 (dei quali 243 per studenti extra Ue) spalmati su 19 corsi. Anche altre facoltà prevedono il numero programmato locale, come economia, psicologia, farmacia o scienze matematiche, fisiche e naturali. Le prove non sono tutte uguali, ma sono stabilite dalle singole facoltà, con il risultato che si può avere un livello di difficoltà assai diverso. Per rendere più uniforme la valutazione, però, da qualche anno il Cisia (Consorzio interuniversitario sistemi integrati per l'accesso) - cui aderiscono ben 52 atenei - prepara un test d’ingresso uguale per le università che ne fanno richiesta. La selezione si svolge per tutti i poli lo stesso giorno: 6 settembre per ingegneria, l'8 per economia e il 9 per scienze e biologia. Quesiti di logica, comprensione verbale, matematica, scienze fisiche e chimiche per ingegneria, mentre per economia vengono verificate le capacità di ragionamento logico e comprensione verbale e le competenze di matematica. Il test di scienze, invece, è composto da 75 quesiti sul linguaggio matematico, biologia, chimica, fisica e la comprensione di un testo di biologia. Il risultato è importante ma, come spiegano al Cisia, spesso il numero dei posti è più alto di quello delle domande presentate. Il numero chiuso, infine, viene spesso adottato dalle università non statali: tradizionalmente la Bocconi, che prevede 2.550 posti per 20 corsi di laurea mentre Luiss ha 100 posti a concorso per giurisprudenza e altrettanti per economia e management, 40 per scienze politiche e 20 per il corso in lingua inglese (con test, ovviamente, in inglese) in Economics e business. (Fonte: Il Sole 24 Ore 09-08-2011)