Comunicato CRUI. I successi dell’università rischiano di essere compromessi Stampa

La CRUI ha incontrato nei giorni scorsi il Ministro Gelmini e il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. In entrambi i casi è stato evidenziato il contributo che l’Università italiana, pur in un momento di obiettive difficoltà, ha offerto alla crescita del Paese.

Le cifre sono eloquenti a riguardo. Corsi di studio e numero dei docenti sono stati razionalizzati. Le attività di ricerca e trasferimento tecnologico al servizio dei Territori e dell’impresa sono state incrementate. Più della metà degli Atenei ha già completato i nuovi statuti, con risultati innovativi soprattutto nella promozione del merito in tutte le sue forme.

Si aggiungono i risultati certificati a livello internazionale e le eccellenze nella preparazione dei giovani e nella loro capacità di affermarsi anche fuori dal nostro Paese.

Questo sforzo compiuto e tutti i successi riconosciuti saranno irrimediabilmente compromessi dal taglio di più del 5% del FFO previsto per il 2012. Il taglio complessivo subìto dal sistema universitario italiano nel triennio 2010-2012 non ha eguali nel contesto internazionale: toccherà il 12% che diviene il 18% se vi si aggiungono gli effetti dell’inflazione. Né può essere passato sotto silenzio il taglio superiore al 50% del contributo alle Università non statali.

Per la prima volta il FFO del 2012 risulterà inferiore per circa 300 mln di euro al valore delle spese per stipendi e assegni fissi, al netto – si badi bene - dei risparmi derivanti dalle cessazioni e malgrado gli stipendi siano nominalmente bloccati.

Questi si devono necessariamente aggiungere gli almeno 100 mln di euro che mancano dal fondo per il diritto allo studio, in pratica azzerato per il prossimo biennio.

L’alta formazione è un investimento per il futuro e non una semplice spesa tanto più importante nei momenti di disagio economico e sociale come quelli che il Paese sta vivendo. Solo partendo da questo riconoscimento si potrà dare una prospettiva a un’intera generazione di giovani.
(Fonte: CRUI 22-07-2011)