REF E VQR, DUE ESERCIZI VALUTATIVI A CONFRONTO Stampa

Due esercizi valutativi (Hefce-Higher education funding council for England nel caso inglese con il REF-Research excellence framework e ANVUR con la VQR-Valutazione della qualità della ricerca) sono metodologicamente diversi: il REF inglese lasciava all'autonomia delle università di scegliere quali ricercatori sottoporre a valutazione (anche se commisurava il finanziamento conseguente al numero di valutati), la VQR italiana richiedeva invece che tutti i ricercatori si sottoponessero a valutazione. Il REF inglese ha utilizzato come unico metodo valutativo la valutazione tra pari realizzata da un migliaio di valutatori, raccolti in 36 panel, che hanno lavorato quasi a tempo pieno per circa un anno. La VQR italiana ha combinato il metodo della valutazione tra pari con l'utilizzo di indicatori bibliometrici (numero di citazioni e visibilità delle riviste), impegnando 436 valutatori raccolti in 16 panel, che a loro volta hanno coinvolto 17mila valutatori anonimi. L'avvalersi o meno di indicatori citazionali produce un differenziale di costo dell'esercizio non trascurabile: il costo del REF inglese è stato stimato pari a 246 milioni di sterline, di cui 217 impiegati alla sola valutazione della ricerca (con un costo procapite di 5.500 euro per ricercatore valutato), il costo della VQR è stato stimato in quasi 15 milioni di euro (con un costo procapite di 242 euro per valutato). In entrambi gli esercizi gli esiti della valutazione sono stati utilizzati per distribuire una parte del finanziamento pubblico agli atenei. (Fonte: D. Checchi, IlSole24Ore 13-03-19)