SISTEMI SELETTIVI PER L’ACCESSO AI CORSI DI LAUREA. RAGIONI E FUNZIONI DEI TEST Stampa

I meccanismi di selezione (test di accesso, prove nazionali standardizzate, colloqui orali) per regolamentare l'accesso degli studenti all'istruzione di livello terziario ci sono un po' ovunque nel mondo. Una prima ragione va ricercata nel tentativo di ricondurre le dimensioni della domanda – in forte espansione negli ultimi decenni – a quelle di un'offerta formativa nel breve periodo relativamente rigida, ad esempio per quanto concerne il numero di docenti o gli spazi utilizzabili per lezioni ed esercitazioni. L'accresciuta mobilità internazionale degli studenti e la domanda supplementare di istruzione terziaria da parte degli adulti costituiscono ulteriori fattori di complessità al problema della selezione in ingresso. Ammettere gli studenti potenzialmente più adatti, o più motivati, risponde a criteri di efficienza e di equità del sistema. Se i meccanismi di ammissione sono ben concepiti (ossia se riescono a predire le successive carriere dei candidati), una maggiore efficienza deriva dalla riduzione dei tassi di abbandono e dalla compressione della durata media dei percorsi; l'ammissione ai gradi superiori degli studenti «capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi» (sono le parole della nostra Costituzione) garantisce invece una maggiore equità. Inoltre, a condizione di essere adeguatamente calendarizzate e trasparenti negli esiti, le prove possono svolgere una funzione orientativa e/o diagnostica nei confronti degli studenti, in particolare allorché consentono loro l'iscrizione individuando per tempo specifiche lacune da colmare.
In generale in Italia siamo assoggettati a sistemi selettivi, ma spesso non congruenti agli obiettivi formativi cui sono destinati. È urgente una riforma che privilegi il percorso di studi e le attitudini personali dei giovani. Il fine di una selezione all'ingresso nel mondo accademico, dovrebbe essere quello di regolare la domanda con l'offerta verso le differenti competenze e professionalità richieste dalla società, seguendo criteri di merito e appropriatezza. (Fonti: S. Molina, S24 06-04-19; E. Frogioni, infermieristicamente 07-04-19)