Gli atenei italiani nella classifica Censis-La Repubblica Stampa

Nella Guida Università di Censis-La Repubblica si analizzano offerte e risultati di università piccole e grandi, del Nord come del Sud, statali e private. Uno strumento di valutazione capace di dare indicazioni precise sui migliori corsi di laurea italiani grazie alla solida base delle valutazioni che il Censis ha compiuto su ciascun ateneo, facoltà per facoltà. La guida analizza l'offerta didattica aggiornata, offrendo a studenti e famiglie la possibilità di fare scelte concrete: non solo sulla base di attitudini personali, che restano comunque fondamentali. Ma sulla base delle proposte effettive e delle prospettive che ciascuna università concretamente offre ai suoi studenti. Valutando, ad esempio, non solo l'importanza delle ricerche svolte e il buon livello della didattica, ma anche l'appartenenza del singolo ateneo a circuiti internazionali.

Rispetto agli anni passati, non mancano le novità. Nell’edizione 2011/2012 non ci sono, infatti, solo valutazioni e tabelle: ma anche l'inchiesta sugli esiti della riforma sul tre più due, informazioni su come cambierà il numero chiuso in alcune facoltà, le novità in ambito tesi. Senza contare i consigli pratici per chi si affaccia oggi nel mondo universitario, dalle borse di studio, alle graduatorie per accedere alle case dello studente.

Tra i grandi atenei Bologna "la dotta" si conferma al primo posto, come nel 2010.

Classifica degli Atenei con oltre 40.000 iscritti (Fonte: Censis-La Repubblica)



Una valutazione che è stata fatta, ateneo per ateneo, facoltà per facoltà, sulla base di quattro parametri oggettivi, costruiti con dati reali e indicatori forniti dalle stesse università. E così si scopre che bisogna andare a Bologna per avere il top della facoltà di Psicologia, che prende il voto pieno, 110, per la didattica e la produttività. Per diventare medici e avere il posto assicurato o quasi (lavora il 97,2 percento di chi si laurea nel settore sanitario, secondo i dati del consorzio universitario AlmaLaurea bisogna trasferirsi a Padova: non c'è solo la miglior facoltà di Medicina e Chirurgia (103,8 punti contro i 98,2 di Perugia e Milano Bicocca), ma anche quella di Medicina Veterinaria. A Ferrara invece si trova il gotha di Architettura (con un punteggio di 105,4 ha scavalcato in questa materia l'università di Sassari, fino all'anno scorso in cima alla classifica). Per il corso di laurea in Economia, per chi vuole il massimo è ancora l'università di Padova, mentre quella di Trento è passata dal secondo al quinto posto nella graduatoria. Per Farmacia, Trieste ha scalzato Bologna, finita al quarto posto. Giurisprudenza, una delle facoltà con più iscritti in Italia, ha la sua espressione massima nell'ateneo di Siena, ma da segnalare il gran passo in avanti fatto da quello di Udine, dal diciassettesimo al sesto posto in un anno. Il salto di qualità dell'ateneo friulano non si registra soltanto nelle materie giuridiche. Udine primeggia nella classifica di Lettere e Filosofia (nel 2010 era settima), Lingue e Letterature straniere, Scienze della Formazione. Roma vince la "gara" tra facoltà di Scienze Motorie, Milano è la capitale di Ingegneria, con il Politecnico che ottiene un punteggio di 101,6, seguito poco più indietro da quello di Torino. Non sempre, però, le migliori facoltà si trovano negli atenei più grandi. Il Censis li ha valutati sui parametri dei servizi offerti, delle borse di studio, delle strutture, della rete Internet e dei rapporti internazionali. Se è vero che Bologna (90,7 di punteggio) è in testa nella sezione "big", quelli con più di 40 mila iscritti (Milano è sesta, la Sapienza di Roma settima), l'eccellenza si trova negli atenei medi come quello di Trento, che ha raccolto un punteggio medio di 101,4 grazie soprattutto al numero e alla consistenza delle borse di studio offerte agli iscritti e alla qualità ottima del collegamento a Internet di aule e laboratori.
(Fonte: V. Bernabei, F. Tonacci, La Repubblica 20-07-2011)