La scelta dei corsi di studio e le prospettive per l’occupazione Stampa

Per il prossimo anno accademico la scelta è tra 4.595 corsi (tra primo, secondo livello e ciclo unico), quasi il 6% in meno rispetto al 2010-2011, segno di una razionalizzazione che continua un po' ovunque. Guardando ai corsi di laurea che interessano le matricole, cioè di primo livello e a ciclo unico, cresce il numero di quelli di area medica ed economica: 582 i corsi tra cui scegliere per medicina e professioni sanitarie (+3,4%), mentre in ambito economico sono 180 (+1,7%). Restano numerose le proposte didattiche dell'area tecnico-scientifica, ma in valore assoluto diminuiscono perché, com’è avvenuto anche per quelli di psicologia, spesso sono diventate trasversali a più facoltà. È un calo netto, invece, quello dei corsi dell'area letteraria e linguistica, dove sono spariti i percorsi troppo "di nicchia". La Guida del Sole alla scelta dell'Università vuole essere uno strumento utile per affrontare questo momento cruciale del proprio percorso formativo: online (www.ilsole24ore.it/uni) è possibile trovare tutti i corsi di laurea che saranno attivati nell'anno accademico 2011/2012 (raccolti direttamente dagli atenei)

Totale dei corsi di primo livello, secondo livello e a ciclo unico e variazione rispetto all'anno precedente: 2007/08: 5.412 (+8,0%); 2008/09 (-6.3%); 2009/10 (-3,7%); 2010/11: 4.595 (-5,9%)

Nonostante un clima di generale pessimismo per l'occupazione giovanile, l'unica certezza è che continuare gli studi comunque conviene: «I ragazzi e le loro famiglie devono sapere che il titolo universitario mantiene, nonostante la crisi, un valore aggiunto rispetto al diploma: al crescere del livello d’istruzione, crescono anche l'occupabilità e la retribuzione - spiega Andrea Cammelli, direttore di AlmaLaurea - I laureati, infatti, sono in grado di reagire meglio ai mutamenti del mercato del lavoro, perché dispongono di strumenti culturali e professionali più adeguati. Nell'intero arco della vita lavorativa, i laureati risultano più occupati dei diplomati, 77% contro 66%, e la loro retribuzione è più elevata del 55% rispetto a quella dei diplomati».

Guardando a quanto accade oggi, secondo i dati del rapporto Excelsior di Unioncamere, tra gli indirizzi in cui si registra una ripresa delle assunzioni vi sono tutti quelli in ingegneria (+23,8%, circa 3.900 assunzioni in più a fine 2010) e in particolare ingegneria ambientale. Buono l'andamento occupazionale anche per i laureati in economia (+7,7%), in medicina e odontoiatria. Leggero calo, invece, per le professioni sanitarie, che fino a due anni fa erano in forte crescita, anche se in numero assoluto resta uno dei settori che assume di più.
(Fonte: Il Sole 24 Ore 13-06-2011)