Controesodo incentivato per i cervelli italiani all'estero Stampa

Lo prevede il decreto attuativo della legge bipartisan 238 del 2010 che è stato presentato ieri alla Camera nel corso di un'iniziativa organizzata dall'associazione TrecentoSessanta, in collaborazione con l'Intergruppo parlamentare per la sussidiarietà.

I capisaldi del provvedimento sono in un unico articolo. I soggetti nati dopo il 1° gennaio 1969 che sono assunti o avviano un'attività di impresa o di lavoro autonomo in Italia - trasferendovi contestualmente il domicilio o la residenza entro tre mesi dall'assunzione o dall'avvio dell'attività - potranno contare fino a fine 2013 su una sostanziosa riduzione del prelievo Irpef o Ires: i redditi da lavoro dipendente, d'impresa e di lavoro autonomo percepiti saranno imponibili nella misura del 20% per le lavoratrici e del 30% per i lavoratori.

Tra le condizioni poste dal decreto ministeriale c'è il possesso, alla data del 20 gennaio 2009, di un titolo accademico (anche post lauream) e la residenza continuativa per almeno due anni in Italia e negli ultimi 24 mesi al di fuori del Paese di origine svolgendovi un'attività lavorativa (indifferentemente che sia di tipo autonomo o dipendente) ovvero d'impresa. Esclusi i titolari di rapporti di lavoro a tempo determinato con pubbliche amministrazioni o con imprese di diritto italiano, che svolgono all'estero la propria attività lavorativa.
(Fonte: Eu. B., Il Sole 24 Ore 08-06-2011)