Una posizione di parte sindacale (FLC CGIL) sugli statuti di ateneo Stampa
Nel nuovo modello di governance delineato dalla legge Gelmini è evidente un impianto finalizzato alla riduzione degli spazi democratici e a un accentramento verticistico del potere. In particolare, ciò si evince dalla possibilità lasciata ai Rettori di nominare CDA e Presidenti delle nuove strutture di raccordo (le Scuole), dalle prerogative attribuite a soggetti esterni portatori di interessi, dalla riduzione dei poteri decisionali e di controllo dei Senati Accademici (unici organi rappresentativi a livello di Ateneo), dalla non esplicita individuazione di un criterio di rappresentanza per fasce nella composizione degli organi. Attraverso la lettura delle prime versioni definitive di Statuto prodotte dalle Università, si evince come quello della legge sia l'impianto assunto anche da alcuni Atenei: accentramento di poteri nelle mani di Rettori e CDA, e riduzione della rappresentanza e della partecipazione della comunità accademica in tutte le sue componenti.
(Fonte: Flc Cgil 08-06-2011)