I compiti didattici dei ricercatori Stampa

Dopo avere rchiamato le norme che riguardano lo stato giuridico dei ricercatori, in merito ai loro compiti didattici si può delineare quanto segue.

L’entità dei compiti didattici dei ricercatori e le norme che regolano la possibilità che essi svolgano la funzione docente sono state progressivamente modificate nel tempo con vari provvedimenti: la legge 382/80 non consentiva l’attribuzione di insegnamenti ai ricercatori, ma tale vincolo è stato successivamente rimosso, prima per i Ricercatori confermati e quindi per tutti: la Legge 230/04, introducendo la figura del professore aggregato ai Ricercatori ai quali sono affidati corsi e moduli curriculari, riconosce loro una funzione docente, senza mai arrivare a riconoscerne il ruolo docente. In conclusione: il DM 31 Ottobre 2007 n. 544 e il DM 22 settembre, n. 17 2010 riconoscono implicitamente ai ricercatori una funzione docente di fatto: la Legge 30 dicembre 2010  n. 240 mantiene la figura del professore aggregato, rende retribuito l’affidamento, ma continua a non riconoscere il ruolo: la Legge 30 dicembre 2010  n. 240 crea una figura del tutto nuova di ricercatore a tempo determinato “tuttofare”, tenuto a svolgere attività di didattica, di didattica integrativa e di servizio agli studenti nonché delle attività di ricerca.
(Fonte: A. Stella, unipd 10-06-2011)