TRE FASI DELL’UNIVERSITÀ ITALIANA: AUTONOMIA IRRESPONSABILE, AUTONOMIA VIGILATA, AUTONOMIA RESPONSABILE Stampa

Sono due le fasi che negli ultimi 20 anni ha attraversato l'università italiana. La prima fase è stata quella dell'autonomia irresponsabile con atenei che nella prima decade degli anni 2000 erano arrivati, molti atenei, sull'orlo del fallimento. E non solo per una cronica assenza di adeguati finanziamenti, ma innanzitutto per una gestione non virtuosa dell'autonomia. La seconda fase è stata quella di una autonomia vigilata, caratterizzata da controlli preventivi e da una legislazione molto vincolistica. Possiamo dire con grande franchezza che il sistema universitario italiano è ora un sistema sano, oso dire tra i più sano della pubblica amministrazione italiana. A questo punto il momento per molte università, purtroppo non ancora per tutte, di avviare una terza fase, quella dell'autonomia responsabile. In questo senso il Ministero che qui rappresento intende muoversi.
Due prime iniziative concrete. Entro dicembre verrà varato il decreto che attribuisce i punti organico. Approfittando del fatto che si raggiungerà a livello nazionale quest'anno il 100% del turn over ho proposto che si consenta alle università virtuose di superare il limite del 110%. Inoltre il Ministero ha preparato un emendamento che il Governo ha deciso di presentare nella Legge finanziaria. Consentirà a carico dei bilanci delle università virtuose – tenuto cioè conto del rapporto tra spese per il personale e FFO e dell'indice di sostenibilità finanziaria – di incrementare notevolmente le proprie facoltà assunzionali senza più il vincolo del 100% del turn over nazionale.
Non basta. Per quelle università che hanno dimostrato di saper vincere la sfida di una amministrazione sana, dobbiamo procedere all'attuazione dell'art. 1, comma 2, della Legge 240/2010. Con gli organi rappresentativi del mondo accademico, stiamo discutendo su come dare sostanza concreta all'autonomia, come recita l'articolo 1, comma 2, autonomia organizzativa e funzionale. Altro tema che riteniamo indispensabile e urgente: la semplificazione, per spazzare via lacci e laccioli che penalizzano la vita di coloro che lavorano nell'ambito dell'università. Sempre più è necessario consentire una flessibilità concreta fra università e professore, concordata tra università e professore, nell'impegno in ricerca e didattica. Quindi flessibilità nell'impegno tra ricerca e didattica concordata tra università e professore.
(Fonte: Dal discorso tenuto dal prof. Giuseppe Valditara - capo dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca del MIUR - all'inaugurazione dell'a.a. 2018-2019 del Politecnico di Torino, dic. 2018)