52° RAPPORTO CENSIS SU SITUAZIONE SOCIALE: EDUCAZIONE TERZIARIA. RICERCA. CORSI INTERNAZIONALI. INVESTIMENTI Stampa

Educazione terziaria: in Italia si spendono 11.257 $ per studente (7.352 $ se si escludono le spese per ricerca e sviluppo), mentre la media europea è pari a 15.998 $ (11.132 $ senza la R&S), con una differenza dunque di ben 4.741 $ (il 42% in più).
La spesa pubblica destinata in Italia alla ricerca è scesa da poco meno di 10 miliardi di euro nel 2008 a poco più di 8,5 miliardi nel 2017. Nel periodo è passata da 157,5 euro per abitante a 119,3 euro.
Il 78,4% degli italiani utilizza internet, il 73,8% gli smartphone con connessioni mobili e il 72,5% i social network. Per i giovani (14-29 anni) le percentuali salgono rispettivamente al 90,2%, all'86,3% e all'85,1%. Spesa per telefoni +221,6% nel decennio 2007-17.
I corsi a carattere internazionale nell'a. a. 2017-2018 sono 862, di cui 341 tutti e 161 parzialmente in inglese. Rispetto a 2 anni prima, i corsi in lingua italiana sono diminuiti del 2,1%, quelli tutti (+37,5%) o in parte (+147,7%) in inglese sono molto cresciuti.
Sono ingegneria-architettura e il gruppo economico-statistico le due aree disciplinari che accolgono le quote più alte di corsi universitari a carattere internazionale, rispettivamente con il 34,4% e il 31,8% del totale.
18% il tasso d'abbandono precoce dei percorsi d'istruzione dei giovani 18-24enni (media europea 10,6%). In 10 anni: da 236 a 99 i giovani laureati occupati ogni 100 anziani, da 249 a 143 i lavoratori laureati occupati ogni 100 lavoratori anziani.
Alla sproporzione tra investimenti nei segmenti scolastici iniziali e l'Università (meno finanziata) si è sostituito "un omogeneo volare basso": investiamo il 3,9% del Pil, mentre la media europea è 4,7%. Investono meno di noi solo Slovacchia (3,8%), Romania (3,7%), Bulgaria (3,4%) e Irlanda (3,3%). (Fonte: http://www.censis.it 07-12-18)