Università telematiche Stampa

Le università telematiche italiane non fanno squadra, ciascuna fa il proprio gioco, una vera e propria corsa alla massimizzazione degli iscritti a spese delle altre telematiche, stringendo accordi con sindacati, enti, ordini professionali e concedendo vantaggi agli iscritti.

Se guardiamo più da vicino le università telematiche, ci accorgiamo che la scarsa propensione di iscritti dipende anche dal “brutto” esempio che hanno dato in passato gli atenei telematici, non dimentichiamoci che prima del 2006 le telematiche hanno sfornato centinaia di laureati "precoci", che erano riusciti a strappare in pochi mesi una triennale grazie a un riconoscimento di crediti formativi molto "generoso". Una realtà, quella italiana, che si discosta da quella spagnola o inglese, che risultano in un’organizzazione compatta e ben funzionante. La nostra si traduce invece in tante piccoli istituti a scopo di lucro. Si diventa dottori in tempi brevissimi, si ottengono titoli in tutto e per tutto uguali a quelli conseguiti in modo tradizionale in termini di concorsi, punteggi e avanzamento di carriera. L’unica differenza è, ovviamente, la qualità dell’istruzione ricevuta. Ma per la nostra società questo non sembra essere un problema.

Fortunatamente nel 2006 il ministero ha dato il via a un "tetto dei crediti”, un atto dovuto visto che nei primi anni di attività, in completa assenza di paletti e con assoluta discrezionalità, si otteneva il massimo risultato con il minimo sforzo, dato che il titolo conseguito aveva e ha pieno valore legale. Ma spezziamo adesso una lancia a favore. "Uninettuno", l’Università Telematica Internazionale è l’unica ad aver ottenuto un risultato positivo alle visite ispettive del Cnvsu (Comitato Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario). Il ministro Maria Stella Gelmini dal canto suo promette che "è in arrivo un nuovo regolamento che finalmente metterà ordine anche in questo settore" perché "sono necessarie regole certe, affidabili e improntate al massimo rigore".
(Fonte: Controcampus 26-04-2011)