LA LAUREA NEGATA Stampa

Autore: Gianfranco Viesti, ed. Laterza 2018.
La base di questo lavoro è un rapporto della Fondazione Red pubblicato due anni fa. I dati sono chiari: l'università italiana è più piccola del 20% rispetto a dieci anni fa. E non è una buona notizia.
Il blocco del turnover ha ridotto il numero dei docenti da 63mila a 49mila tra il 2008 e il 2016, ma ci sono anche meno corsi e meno studenti, al contrario di quanto si possa pensare. Si dice che l'Università diventi un parcheggio per i giovani, ma in questo momento storico non vale. Per una semplice ragione: i costi dei nostri atenei sono aumentati e sempre più persone non se lo possono permettere. Indipendentemente dal colore dei governi, possiamo dire che la linea è stata piuttosto univoca: il costante taglio dei fondi ha portato l'Università pubblica a dipendere per il 30% da finanziamenti privati, con una pericolosa concentrazione degli atenei sbilanciata verso il Centro-Nord. I criteri di ripartizione dei fondi statali sono stati cambiati, ma sono ancora troppo poco trasparenti. A farne le spese sono stati gli studenti. Soprattutto i meno abbienti, visto che gli investimenti per il diritto allo studio sono rimasti gli stessi mentre i costi aumentavano. E non è solo un problema di tasse, ma anche di tutte le altre spese che uno studente, magari fuori sede, deve sostenere. Ma oltre al merito, c'è un problema di metodo. In questi ultimi dieci anni la politica ha trasformato l'Università senza che gran parte dell'opinione pubblica se ne rendesse neanche conto, attraverso modifiche burocratiche molto tecniche e graduali, quasi per evitare responsabilità. Un tema del genere meriterebbe invece di essere al centro del dibattito parlamentare. I finanziamenti non sono più ripartiti agli atenei su base storica, cioè su quanto erano abituati a prendere in precedenza, ma su un sistema di indicatori. Il problema è che questi criteri sono poco trasparenti e, se vogliamo vedere dei benefici, devono essere riformati. (Fonte: intervista all'autore, www.linkiesta.it 03-08-18)