UN BUON USO DELL'EUROPEISMO CULTURALE È FONDAMENTALE PER COSTRUIRE UN'EUROPA APERTA E INCLUSIVA Stampa

Ecco perché bisogna ripartire dalla scuola e dall'università. «Non a caso il presidente francese Macron ha scelto la Sorbona e un pubblico di giovani studenti per pronunciare il 26 settembre 2017 il suo discorso sull'Europa». Quali sono i punti più importanti, a suo avviso, di questa visione? «Innanzitutto, la convinzione che cultura e sapere saranno il cemento più forte dell'Unione Europea. E poi considerare "l'educazione europea" come un volano fondamentale: la mobilità degli studenti (nel 2024 la metà dei giovani sotto i 25 anni deve aver soggiornato non meno di 6 mesi in un'altra nazione), l'apprendimento di almeno due lingue europee in ogni Paese, l'istituzione di "università europee" come "luogo d'innovazione pedagogica e di eccellenza" (democratizzazione ed eccellenza non debbono essere in contraddizione: per questo la mobilità studentesca deve coinvolgere il maggior numero di allievi). Così saremo in grado, senza perdere di vista l'inserimento professionale e la mobilità sociale, di creare ciò che Habermas ha definito l'autentico "patriottismo costituzionale". Vivendo nella Sorbona — grande centro europeo dell'internazionalizzazione dei saperi — mi sono convinto che la rifondazione dell'Europa passerà per le peregrinazioni europee dei nostri giovani allievi in formazione». (Fonte: G. Pécout, La Lettura 26-08-18)