UNIVERSITÀ E RICERCA NEL CONTRATTO DI GOVERNO 5STELLE-LEGA. DAL TESTO INTEGRALE Stampa

Nel corso degli ultimi anni il nostro Paese si è contraddistinto a livello europeo per una continua riduzione degli investimenti nel comparto del nostro sistema universitario e di ricerca. È pertanto urgente e necessario assicurare un'inversione di marcia. È prioritario incrementare le risorse destinate all'università e agli Enti di Ricerca e ridefinire i criteri di finanziamento delle stesse.
Il sistema universitario e il mondo della ricerca dovranno essere maggiormente coinvolti nello sviluppo culturale, scientifico e tecnologico del nostro paese, contribuendo ad indicare gli obiettivi da raggiungere e interagendo maggiormente con tutto il sistema Paese. Sarà dunque fondamentale implementare la terza missione delle università attraverso la loro interazione con gli altri centri di ricerca e con la società. Attraverso una costante sinergia con la Banca per gli investimenti saremo in grado di assicurare maggiori fondi per incrementare il nostro livello di innovazione, rendendoli efficaci ed eliminando gli sprechi. Intendiamo incentivare, inoltre, lo strumento delle partnership pubblico-private, che consentiranno, di fatto, un maggior apporto di risorse in favore della ricerca. I centri del sapere, università e centri di ricerca in primis, oltre a garantire la fondamentale ricerca di base, dovranno altresì contribuire a rendere il sistema produttivo italiano maggiormente competitivo e propenso alla valorizzazione delle attività ad alto valore tecnologico. Occorrerà riformare il sistema dell'Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (AFAM), nell'ottica di potenziare un settore storicamente e culturalmente importantissimo per l'Italia. È necessario avere una classe docente all'altezza delle aspettative, eticamente ineccepibile. Occorre riformare il sistema di reclutamento per renderlo meritocratico, trasparente e corrispondente alle reali esigenze scientifico-didattiche degli atenei, garantendo il regolare turn-over dei docenti. Occorre incentivare l'introduzione di nuove norme per garantire al maggior numero possibile di studenti l'accesso ai gradi più alti degli studi. Tra questi figurano la necessità di ampliare gli strumenti e le risorse per il diritto allo studio, incrementando così la percentuale di laureati nel nostro Paese, oggi tra le più basse d'Europa, e la revisione del sistema di accesso ai corsi a numero programmato, attraverso l'adozione di un modello che assicuri procedure idonee a verificare le effettive attitudini degli studenti e la possibilità di una corretta valutazione.