PRESTITI FINALIZZATI ALL’ACCESSO AGLI STUDI UNIVERSITARI. E L’IMPOSSIBILITÀ DI SALDARE IL DEBITO Stampa

Molte università hanno diffuso un questionario commissionato dal MIUR "per valutare l'opportunità di istituire uno strumento finanziario per erogare prestiti finalizzati all'accesso agli studi universitari". Si tratterebbe di una misura indirizzata alle Regioni obiettivo del Programma Operativo Nazionale (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia). La "soluzione" alle carenze del diritto allo studio sarebbe quindi indebitare gli studenti, in particolare quelli del Sud dove la disoccupazione giovanile è più grave. L'UDU invita al boicottaggio della consultazione.
L'esperienza inglese e americana in tema di prestiti d'onore ci mostra come questi non costituiscano un'agevolazione del percorso formativo, ma al contrario lo opprimono e disincentivano. In America si stima che milioni tra studenti e studentesse hanno contratto tale forma di debito, di cui buona parte si trova nell'impossibilità di saldarlo. L'indebitamento precoce, soprattutto nel contesto di crisi economica e lavorativa italiana, riproduce povertà e disuguaglianze: il tasso di disoccupazione all'interno del nostro Paese, in particolare quella giovanile, e la precarietà rendono impossibile ripagare il debito e costringe prematuramente ad un indebitamento a vita. Singolare che questo strumento sia proposto nelle Regioni del meridione, più povere e in cui vi è meno garanzia del diritto allo studio, all'interno delle quali le condizioni di cui sopra si moltiplicano. E' quindi veramente giusto che uno studente o una studentessa debba indebitarsi per proseguire gli studi o piuttosto lo Stato dovrebbe garantire il diritto allo studio e la formazione a tutte e tutti? (Fonte: Red.ne Roars 06-07-18)