RILIEVI DEL CONSIGLIO DI STATO SULLO SCHEMA DI DECRETO CHE MODIFICA IL REGOLAMENTO PER L’ACCREDITAMENTO DELLE SEDI E DEI CORSI DI DOTTORATO Stampa

Il Consiglio di Stato ha mosso una serie di rilievi sullo schema di decreto che modifica il regolamento per l'accreditamento delle sedi e dei corsi di dottorato. Il più importante riguarda la definizione del dottorato come qualificante per i «più elevati profili professionali delle pubbliche amministrazioni». Il Consiglio di Stato osserva che le finalità del dottorato sono definite nella legge 210/1998, e non possono essere ridefinite per via regolamentare. A parte questo punto decisivo, nel suo parere in primo luogo Palazzo Spada sottolinea come la relazione tecnica sia priva della validazione da parte della Ragioneria Generale dello Stato del ministero dell'Economia, necessaria per la formulazione di un parere definitivo. Il Consiglio di Stato rimprovera al MIUR il mancato inserimento delle università, degli enti di ricerca, delle imprese e delle pubbliche amministrazioni tra i destinatari indiretti della normativa. Una impostazione, questa, che conferma l'alta potenzialità del dottorato di ricerca, e la necessità di una compiuta valorizzazione del titolo anche oltre la carriera accademica, nella pubblica amministrazione e nel settore privato. Infine Palazzo Spada raccomanda al MIUR di definire in maniera più precisa i criteri di valutazione e di definirli in rapporto alla natura del percorso di ricerca, definendo più chiaramente le tipologie di dottorato industriale, internazionale e intersettoriale, chiarendo le modalità di convenzione con le imprese e quelle per cui differenti atenei o enti di ricerca possono collaborare nell'istituzione di dottorati internazionali e intersettoriali. (Fonte: M. Bartoloni, IlSole24Ore 08-06-18)