LA MANCANZA DI TITOLI TERZIARI (UNIVERSITARI) PROFESSIONALIZZANTI CONTRIBUISCE AL BASSO NUMERO DI LAUREATI Stampa

Il basso numero di laureati in Italia è anche dovuto al fatto che nel nostro paese esiste sostanzialmente solo una laurea accademica (Tertiary type A), mentre negli altri paesi ne esiste anche una professionalizzante (Tertiary type B). In quasi tutti i paesi europei la mobilità sociale è stata favorita dalla creazione di titoli terziari (universitari) professionalizzanti, che hanno attratto nella sfera dell'università i figli di genitori senza laurea. Tradizionalmente (e aggiungeremmo anche culturalmente) l'Italia non ha mai investito in un canale vocational di pari dignità del canale accademico. La riforma del 3+2 degli anni Duemila è stata un fallimento nel suo tentativo di creare corsi professionalizzanti perché ha preteso che fossero i professori accademici a insegnare le professionalità. Infatti la riforma 3+2 non ha aumentato la mobilità sociale. Nella legislatura appena iniziata è necessaria una riforma che introduca in Italia quel che in altri paesi c'è da 20 anni: un canale professionalizzante che parta dagli Its, gli istituti tecnici superiori che oggi realizzano corsi professionalizzanti per 8 mila studenti. (Fonte: M. Leonardi e M. Paccagnella, lavoce.info 11-05-18)