PERCHÈ MANCA UNA LAUREA PROFESSIONALIZZANTE CENTRATA SU COMPETENZE 4.0 PER L'INDUSTRIA MANIFATTURIERA Stampa

Nel loro manifesto per Industria 4.0, Calenda e Bentivogli su IlSole24Ore hanno fissato come obiettivo almeno 100 mila studenti iscritti a corsi di studio professionalizzanti entro il 2020: solo così possiamo seriamente sperare di raggiungere l'obiettivo europeo del 40% di laureati fra i giovani, mentre oggi siamo al 26%. Gli Its, nati nel 2008, hanno sulla carta tutti gli ingredienti giusti: i settori di specializzazione sono quelli tecnologicamente più avanzati; gran parte dell'apprendimento avviene direttamente sui luoghi di lavoro utilizzando strumenti all'avanguardia; l'80% dei diplomati trova subito occupazione, anche perché già ben selezionati in partenza. Rimangono due problemi: i numeri degli Its sono estremamente piccoli (10.500 studenti per 93 istituti in tutt'Italia) e, di conseguenza, i costi procapite elevati (intorno ai 10mila euro per studente); il diploma finale non è equiparato a una laurea triennale.
Parché manca una laurea professionalizzante centrata su competenze 4.0 per l'industria manifatturiera del Nord-Ovest, che salvaguardi il metodo degli Its con esposizione diretta al lavoro con tecnologie di ultima generazione e offra anche una laurea triennale, spendibile su mercato del lavoro? Risposta: A) Non si può avviare una laurea professionalizzante secondo l'accordo Its-Crui perché riguarda lavori che non prevedono l'iscrizione a un ordine. B) La normativa che vincola l'attribuzione della laurea in ciascuna classe all'acquisizione di un pacchetto di crediti in determinate aree scientifico-disciplinari impedisce agli atenei di riconoscere insegnamenti svolti negli Its. (Fonte: A. Gavosto, IlSole24Ore 08-04-18)