STUDENTI LAVORATORI. INDAGINE ALMALAUREA Stampa

Che cosa dice l'indagine AlmaLaurea, che coinvolge il 90% di tutti i laureati degli atenei italiani, con un tasso di risposta dell'82% tra i laureati a un anno. Secondo AlmaLaurea, «le esperienze di lavoro hanno caratterizzato il 65% dei laureati triennali, il 58% dei magistrali a ciclo unico e il 67% dei magistrali biennali. Più nel dettaglio, nel 2016, 6 laureati su cento hanno conseguito la laurea lavorando stabilmente durante gli studi (lavoratori-studenti); [...] Gli studenti-lavoratori, ovvero gli studenti che hanno lavorato occasionalmente durante gli studi, rappresentano invece il 59%». Ai fini del dibattito sui fuoricorso, vale la pena di notare che «al crescere dell'impegno lavorativo degli studenti diminuisce l'assiduità nel frequentare le lezioni. Hanno seguito oltre i tre quarti degli insegnamenti previsti dal corso di studi 78 laureati su cento fra quanti non hanno lavorato, rispetto al 67% fra gli studenti-lavoratori e al 33% fra i lavoratori-studenti». Inoltre, «La condizione socio-culturale della famiglia di origine influenza la probabilità di lavorare nel corso degli studi. Tra i laureati con almeno un genitore laureato, infatti, i lavoratori-studenti sono solo il 4%; salgono al 6% fra quanti hanno genitori con titoli di scuola secondaria di secondo grado e raggiungono l'11% tra i laureati con genitori in possesso di un titolo inferiore o che sono senza titolo di studio. Tra i laureati con una formazione liceale il lavoro durante gli studi è meno diffuso: i lavoratori-studenti sono solo il 5% contro l'11% di chi ha un diploma tecnico e il 15% di chi ne ha uno professionale». Insomma, gli studenti universitari che lavorano sono ben più di un terzo (anche se in calo a causa della crisi economica e della riduzione di studenti in età adulta). (Fonte: Red.ne Roars 30-03-18)