LA RICERCA DA PROMOTORI NO PROFIT IN ITALIA Stampa

Sono italiani la prima terapia genica e il primo farmaco a base di cellule staminali approvati per entrare in commercio in Europa. Eppure le eccellenze della ricerca made in Italy non riescono a sopperire alle carenze del sistema, o meglio all'assenza di un vero e proprio sistema. È questo uno dei temi principali del 5° Convegno Nazionale - La Ricerca da Promotori no profit in Italia, che si è chiuso a Roma il 22 marzo. "I risultati dei vari Paesi indicano che più gli investimenti in Ricerca & Sviluppo si avvicinano al target del 3% del Pil e maggiore è il livello di performance in Horizon 2020 - spiega il dr. Andrea Fontanella, Presidente Nazionale FADOI, la Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti. -. La presenza di strategie scientifiche nazionali si dimostra la tattica vincente. Negli Stati più performanti si osservano iniziative nazionali di sostegno ai partecipanti ad H2020 in termini di advise e accompagnamento. Per fare "sistema" c'è bisogno di una normativa più snella, di fiscalità agevolata, di un maggior numero di ricercatori che possano anche fare carriera". "Nell'immediato - aggiunge Fontanella - vanno definiti i decreti attuativi della Legge su numerosi aspetti critici della sperimentazione clinica, per i quali il mondo delle Istituzioni e quello della Ricerca sono chiamati a individuare le migliori opzioni. È un passaggio di particolare importanza, per il quale FADOI si è impegnata negli ultimi anni, e restituisce alla ricerca no profit la possibilità di incidere più concretamente nella pratica clinica quotidiana". Perché lottare per la ricerca clinica no profit? "Non dimentichiamo che il know-how dei ricercatori italiani è tra i migliori al mondo - risponde il Presidente Nazionale FADOI -. La ricerca clinica no profit è fondamentale per colmare gli unmet medical need, perché è in grado di produrre value da re-investire, perché attrae investimenti dall'estero e aumenta la competitività. Serve al Servizio Sanitario Nazionale (SSN), poiché promuove la crescita di centri di eccellenza; ha una conseguenza positiva in termini di appropriatezza dell'assistenza. (Fonte: www.pharmastar.it 22-03-18)