DOTTORI DI RICERCA. DIMINUISCONO QUELLI CHE LAVORANO ALL’ESTERO Stampa

"In Italia – si legge in un'indagine - si intravedono i primi segnali di cambiamento: nell'indagine si nota il calo di coloro che escono dall'Italia per lavorare. Il 21,4% dei dottori di ricerca (PhD) italiani lavora all'estero contro il 27,4% dei PhD 2013 - 2014. Stati Uniti, Germania, Svizzera, Paesi Bassi, Regno Unito e Francia sono i Paesi dove la maggior parte trova impiego. Aumentano invece i PhD stranieri che rimangono in Italia: dal 25,9% dell'indagine precedente si passa al 39,1%, segno di una crescente attrattività del nostro territorio. C'è ancora da lavorare invece per colmare il gender gap. Nonostante siano al vertice della preparazione accademica, le dottoresse di ricerca non vedono ancora pienamente riconosciute le loro competenze. Il loro tasso di occupazione è infatti inferiore del 4,3% e la loro busta paga è più leggera del 22%. I PhD sono generalmente molto soddisfatti del percorso di dottorato. I risultati dell'indagine ci mostrano infatti che oltre l'86% degli occupati ha dichiarato che la formazione acquisita risulta adeguata al proprio impiego e il 74% ritiene necessario il dottorato per il tipo di lavoro che svolge". (Fonte: Italpress 06-03-18)