EUROPA. FINANZIAMENTI ALLE UNIVERSITÀ Stampa

Sui 34 sistemi universitari presi in considerazione nella pubblicazione Public Funding Observatory Report 2017, solo 14 hanno ottenuto finanziamenti più consistenti nel 2016 rispetto al 2008, contando che più della metà di questi ultimi non sono però riusciti ad adeguare l'investimento all'aumento troppo consistente del numero di studenti. E, per dirla tutta, non siamo soli: ben 19 nazioni registrano oggi un contributo pubblico ancora più basso di quello d'inizio crisi. I sistemi universitari austriaci, tedeschi e svedesi mostrano un andamento finanziario sostenibile e consistente. Altri sistemi mostrano comportamenti ugualmente virtuosi ma meno efficaci, come quelli di Danimarca, Francia e Olanda, dove è tangibile un contesto di "austerità". Si leggono invece chiari segni di ripresa in Islanda e Portogallo, stati in cui i tagli ai finanziamenti avevano assunto in passato un peso notevole. E poi ci siamo noi e chi, come noi, ha continuato a disinvestire, come la Spagna e la Lettonia. La vera sorpresa, però, viene dalla Turchia: la percentuale d'incremento degli universitari turchi: un +185,25% totalmente fuori scala rispetto agli elementi rappresentanti gli altri stati. E altissima è anche la colonna turca dell'istogramma che rappresenta l'incremento dei finanziamenti in percentuale, senza dubbio il più importante in Europa, ma che non riesce ad eguagliare l'enorme esplosione nel numero degli studenti. (Fonte: C. Mezzalira, IlBo 22-01-18)