CORSI IN INGLESE (3) Stampa

La questione è presto detta: la giustizia ammini­strativa entra in ballo per il ricorso di alcuni docenti av­verso l'introduzione dell'in­segnamento in inglese ed esclusivamente in questa lingua per alcuni indirizzi di laurea. Il Politecnico di Milano avrebbe provveduto ad attivare corsi di aggior­namento nella lingua inglese per docenti e allievi, in modo da consentire loro di seguire le lezioni e comprendere i testi. Tengo per me le con­siderazioni che il rifiuto di alcuni docenti di aggior­nare la propria conoscenza dell'inglese mi suggerisce. Ma sul resto non posso ta­cere, anche e proprio per la parità di accesso all'istru­zione e la libertà di insegna­mento. Anche chi protesta sa bene che la letteratura scientifica delle materie non umanistiche (e, in qualche caso, anche per queste, vedi la filosofia) è tutta in ingle­se, Le riviste di ricerca e di diffusione delle conoscenze tecnico-scientifiche sono in inglese. Tutti i ricercatori italia­ni, se intendono far cono­scere nel mondo i risultati dei loro studi e, magari, le loro scoperte, debbono pre­sentare i loro saggi, le loro monografie in lingua ingle­se, unico veicolo per essere letti e ascoltati ovunque nel mondo. E normale che conferenze scientifiche or­ganizzate da enti italiani si svolgano in inglese, sen­za che sia prevista alcuna traduzione simultanea. (Fonte: D. Cacopardo, ItaliaOggi 02-02-18)