CORSI IN INGLESE. CONSIGLIO DI STATO: L'OBIETTIVO DELL'INTERNAZIONALIZZAZIONE NON DEVE PREGIUDICARE IL PRIMATO DELLA LINGUA ITALIANA Stampa

Il Politecnico di Milano con una sentenza del Consiglio di Stato ha perso la sua battaglia linguistica. Non è possibile impartire esclusivamente in lingua inglese interi corsi universitari. Del resto, già un anno fa la Corte Costituzionale si era espressa in tal senso: pur riconoscendo l'autonomia degli atenei, non è lecito sacrificare l'italiano a totale favore di una lingua straniera. I fatti sono noti: nel 2013 il Politecnico aveva deciso di passare all'inglese come lingua obbligatoria ed esclusiva dei corsi magistrali e di dottorato, prevedendo un piano per la formazione dei docenti e il sostegno agli studenti. Il Tar della Lombardia, a cui si era appellato un gruppo di docenti, aveva dato torto al Senato accademico. A quel punto l'ateneo e il ministero avevano fatto ricorso al Consiglio di Stato, da cui era stato sollevato un dubbio di costituzionalità. Ora la sentenza è definitiva e, appunto, inequivocabile. «L'obiettivo dell'internazionalizzazione» non deve pregiudicare il «primato» della lingua italiana come «elemento di identità individuale e collettiva», la parità nell'accesso all'istruzione e la libertà dell'insegnamento. La decisione del Politecnico avrebbe infatti precluso le lezioni agli insegnanti e agli studenti non anglofoni. Dunque, benissimo che si facciano singole lezioni in inglese o in altre lingue, non interi corsi. (Fonte: P. Di Stefano 31-01-18)