Senza una valutazione della ricerca non si investe bene in nuovi posti Stampa

La mole delle promozioni di questi anni ha modificato radicalmente nei ruoli dell’università la composizione di ordinari e associati, nelle cui categorie la componente dei vincitori dei concorsi locali diventa assolutamente (associati) o nettamente (ordinari) prevalente. Nel 2009 4.202 ordinari e 1.227 associati erano di età compresa tra 66 e 75 anni [ordinari: 3.328 tra 66-70 e 874 tra 71-75; associati: 1.193 tra 66-70 e 34 tra 71-75]. Tre fattori hanno cooperato. Le triple, doppie idoneità hanno costituito un incentivo perverso a concorsi preconfezionati (sia su candidati ottimi sia su candidati indecenti) e a ingressi in ruolo al di fuori di ogni vero piano di crescita. Ma la pessima regola concorsuale, da sola, non spiega per intero ciò che è avvenuto. Di pari importanza nel decennio è stato il ruolo e il potere che l’autonomia ha dato alle corporazioni che popolano la nostra università.  L’autonomia ha avviato una competizione tra le corporazioni assolutamente nuova, estesa a ogni snodo della vita universitaria. L’enorme quantità di bandi di concorso di questi anni, come peraltro la quantità di nuove lauree o la frammentazione degli insegnamenti, sono il risultato esattamente di questo. Con l’aiuto di una regola concorsuale fasulla, buona parte della mole dei bandi ad personam è stata creata per finalità solo corporative, di affermazione e di espansione del territorio delle singole corporazioni. Esattamente così sono nati bandi per vincitori programmati cui nessuno avrebbe mai pensato prima e che nessuno avrebbe mai osato richiedere nella prospettiva di una reale competizione nazionale; ed esattamente così sono entrati a far parte di commissioni di concorso persone che nessuno si sarebbe sognato di votare in una commissione nazionale. Si è affermato il progetto di uno stanziamento, in seno alla riforma, per concorsi che rispondano alle proteste dei ricercatori. Ma l’assenza di una valutazione della ricerca priva di un’essenziale base informativa ragionevoli decisioni su un investimento di questo tipo. Il pericolo è che la sua dimensione e le sue caratteristiche siano solo il risultato di una contrattazione politica.

(Articolo integrale in http://www.noisefromamerika.org/index.php/articoli/2100. P. Potestio, noiseFromAmerika 25-11-2010)