CUN. PARERE SUL FFABR, FONDO PER IL FINANZIAMENTO DELLE ATTIVITÀ BASE DI RICERCA Stampa

Con riferimento al FFABR, si sottolinea ancora una volta come tale finanziamento non risulti aggiuntivo bensì decurtativo degli altri capitoli del FFO, in un contesto nel quale la gestione dell'intera procedura per la valutazione della produzione scientifica dei candidati ha un costo non irrisorio. Calcolando il numero dei destinatari in base al numero dei richiedenti e non degli aventi diritto, la procedura del FFABR ha di fatto attribuito il finanziamento non solo sulla base della qualità della produzione scientifica del singolo, ma anche sulla base di fattori imprevedibili e del tutto slegati dal merito quali, appunto, il numero delle domande presentate. Inoltre, l'introduzione di soglie per l'accesso alla procedura, peraltro articolata in due fasi, e di percentuali prestabilite di vincitori fra i candidati, ha avuto l'effetto di disincentivare la presentazione delle domande da parte di ricercatori e professori associati. Ne è risultata una procedura inefficace rispetto agli obiettivi della legge, con la conseguenza di creare importanti residui non utilizzati in un contesto nel quale da anni si registra una grave carenza di risorse pubbliche destinate alla ricerca universitaria. In tale situazione di insufficienza di risorse per la ricerca di base, un finanziamento così frazionato e di importo minimale, riservato a una parte esigua della comunità scientifica, costituisce una criticità che è necessario correggere. (Fonte: Parere del CUN, Prot. 36027 del 21/12/2017)