RICERCA DI BASE. 400 MILIONI PER IL PRIN Stampa

È una buona notizia (specie in raffronto al recente passato dei PRIN) il nuovo bando PRIN di 400 milioni di euro che il ministro Valeria Fedeli ha annunciato nei mesi scorsi. È infatti primo compito dei governi nazionali finanziare la ricerca di base, vero motore dell'innovazione, non quella applicata su cui si concentra in via pressoché esclusiva la Commissione Europea attraverso i suoi programmi quadro. Il budget sarà ripartito fra tre macrosettori, seguendo l'esempio virtuoso dei fondi distribuiti dallo European research council (Erc): scienze della vita (140 milioni), fisica, chimica e ingegneria (140 milioni), scienze sociali e umanistiche (111 milioni). Si ispira all'Europa anche il criterio di valutazione: prima una scrematura fatta dai Comitati di selezione istituiti dal ministero (durante la quale si terrà conto anche del coinvolgimento dei ricercatori under 40), poi una seconda fase in cui sui progetti finalisti dovranno esprimersi esperti internazionali. E anche la cifra massima destinata ai singoli progetti vincitori si avvicina (almeno per ordine di grandezza) a quella prevista dai fondi europei: 1 milione e 200mila euro. Il bando voluto dalla ministra Fedeli con la "benedizione" del collega all'Economia Padoan prevede due corsie preferenziali: una per i cervelli più giovani e l'altra per i ricercatori del Sud. Ci saranno infatti 305 milioni destinati a tutti, con i responsabili delle singole unità di ricerca che potranno essere professori universitari, ricercatori di atenei e di enti pubblici di ricerca, tecnologi, dirigenti di ricerca e dirigenti tecnologi. Per i giovani under 40 (anche ricercatori a tempo determinato) sono previsti 22 milioni. Mentre per la ricerca targata Sud - in cui le unità di ricerca dovranno essere ubicate in una delle Regioni in ritardo di sviluppo o in transizione - ci sono 64 milioni a disposizione. Ciascun progetto, di durata triennale, può prevedere un costo massimo di 1,2 milioni. Le domande si potranno presentare dall'1 febbraio al 15 marzo 2018. (Fonte: L. Carra, scienzainrete 13-11-17)