LAUREATI E DIPLOMATI Stampa

L'Ocse nell'aprile 2016 ha evidenziato come, in Italia, a fronte di un 21 per cento di occupati sotto-qualificati e di un 6 per cento privo delle competenze adeguate all'occupazione svolta, vi sia un 18 per cento di occupati sovra-qualificati e un 12 per cento di personale con "competenze superiori al necessario". Ecco: un italiano che lavora su tre svolge una mansione che non ha alcuna relazione con il percorso di studi (in Germania è 1 su 5, in Svizzera 1 su 8). Si rafforza la spendibilità lavorativa della laurea nei cicli economici più difficili. "Tra il 2007 ed il 2014 la distanza tra il tasso di disoccupazione dei laureati e quello dei diplomati è passato da 3,6 punti a 12,3 a favore dei primi". L'Italia, però, ha un passaggio dal livello di istruzione secondario all'Università del 50 per cento: sono stati 232.321 su 462.472 i diplomati 2016 che si sono iscritti a un ateneo a fronte del 72,4 per cento della Spagna, il 70 per cento della Francia. E tra gli iscritti l'abbandono è alto: nell'ultimo anno accademico hanno lasciato 32.194 matricole, l'11 per cento del totale. Per i diplomati agli istituti professionali l'abbandono è del 25,1 per cento. (Fonte: V. Fedeli, R.it 10-11-17)