SIAMO TROPPO SPOSTATI VERSO LA COMPETITION-DRIVEN SCIENCE Stampa

Quante volte noi stessi ci siamo chiesti, o ci siamo sentiti chiedere, se sia davvero utile finanziare la ricerca di base? «Mentre mi documentavo, mi sono imbattuto in uno scritto di Abraham Flexner, un educatore statunitense che nel 1939 si era posto, appunto, questa domanda. E aveva risposto nella maniera classica, ovvero: la scienza di base è sicuramente utile perché, fra cento anni, troveremo delle applicazioni di quello che stiamo studiando oggi. Per esempio: senza le equazioni di Maxwell non avremmo avuto la radio. Fin qui possiamo essere d'accordo, ma problema è porsi la domanda al presente, vale a dire: qual è, oggi, la scienza veramente utile? Dunque ho provato a capire quali siano i driver, le forze propulsive della scienza». E quali sono? «Quella classica è la curiosità, l'ambizione di conoscere. Ma ultimamente è emerso in modo deciso un altro driver: la competizione. Mi sono così messo a studiare i pro e i contro di entrambe queste forze propulsive, a vedere cosa producono e cosa non producono. La mia conclusione è che oggi, probabilmente, siamo troppo spostati verso la competition-driven science, e dovremmo cercare di tornare verso la ambition-driven science». (Fonte: F. Fiore, media.inaf.it 10-10-17)