UK. L’UNIVERSITÀ DI MANCHESTER RIDUCE I COSTI DEL PERSONALE PROGETTANDO 171 LICENZIAMENTI Stampa

Per sottrarsi ai licenziamenti fatti in nome dell’eccellenza accademica, non basta avere tra i docenti tre premi Nobel e primeggiare nelle classifiche nazionali e internazionali (l’ateneo in questione è 35esimo a livello mondiale nella classifica ARWU). L’Università di Manchester sta progettando 171 licenziamenti, principalmente di personale accademico. Una dolorosa necessità per far fronte alle crepe nel bilancio? A dire il vero nell’anno 2015/2016 l’attivo ha sfiorato i 60 milioni di sterline. Colpa dei debiti accumulati? Se si sfoglia il rapporto finanziario, risulta che l’università ha messo da parte un “tesoretto” di 1,5 miliardi di sterline, con una liquidità pari a 430 milioni. Questa la spiegazione da parte del portavoce dell’università: «The University of Manchester has a bold ambition to be a world leading institution, with a reputation based on academic excellence. In order to meet this ambition, we must improve the quality of our research and student experience in some areas and ensure the financial sustainability of the university. Realising this ambition will require a capacity to invest in our strategic priorities. We have detailed plans for significant growth in funds from a range of activities, but we will also need to make cost savings.». Come riporta il Guardian, dietro la retorica dell’eccellenza potrebbe esserci il piano di ridurre i costi del personale tramite la sostituzione di personale “senior” con nuove posizioni “junior” meno retribuite. (Fonte: Red.ne Roars 18-06-17)