Come sta mutando in Francia il sistema dell’insegnamento superiore e della ricerca Stampa
La Francia sta vivendo una vera mutazione dell’organizzazione del suo sistema d’insegnamento superiore e di ricerca. Una parte crescente delle sue attività di ricerca si effettua su contratti a breve termine, facendo ricorso a personale precario. Le scelte scientifiche e pedagogiche sono sempre meno definite dagli addetti ai lavori (insegnanti-ricercatori, ricercatori, ingegneri). Quello che ormai prevale è l’utilità presunta di queste scelte, definita dai servizi del ministero, che fisseranno regolarmente nuovi obiettivi applicabili a tutti. La produzione e la trasmissione delle conoscenze sono intese a salvare l’economia e devono ormai essere valutate e indirizzate a questo solo scopo. La priorità che il governo pretende di dare alla ricerca e all’insegnamento superiore si traduce nei fatti in una soppressione di 900 posti in questi settori, in uno stanziamento reale molto ridotto e in un "piano Campus" che condurrà, di fatto, a un sotto-finanziamento delle università in molte regioni (Nord, Bretagna). Questo nuovo modo di gestione del sistema di ricerca e insegnamento superiore si appoggia su due strutture recenti: l’ANR (Agence Nationale de la Recherche) e l’AERES (Agence d’Evaluation de la Recherche et de l’Enseignement Supérieur). La prima assorbe il grosso dei crediti della ricerca privando in questo modo università e grandi enti di ricerca dei loro mezzi, e quindi di ogni autonomia scientifica. L’ANR è inoltre all’origine della proliferazione di posti precari. Quanto all’AERES, i cui membri sono tutti nominati dal ministero, essa si sostituisce alle strutture collegiali di valutazione esistenti (CoNRS, CNU). (http://www.sauvonslarecherche.fr/)