Idoneità “onorifiche” alle borse di studio per studenti Stampa

Quella del diritto allo studio rischia di essere un'agonia silenziosa. Mentre le attenzioni del mondo accademico sono tutte puntate sul fondo di finanziamento ordinario, di cui si decideranno le sorti nelle prossime settimane, le borse di studio tramontano senza clamore: quest'anno il relativo fondo statale si è fermato a 99 milioni, cioè il 60% in meno rispetto al 2009, e il 2011 promette un'ulteriore sforbiciata da 20 milioni. Cifre tutt'altro che stratosferiche, che però sono in grado di affossare un settore che non ha mai spiccato il volo.
In una divisione di competenze che non brilla per chiarezza, le regioni ci mettono del loro, ma vista la manovra sui governi locali, i tagli a consuntivo potranno essere anche più pesanti. Già con i fondi degli anni scorsi non c'era da scialare: ogni anno più di 30mila studenti si sentono rispondere che i loro requisiti sono a posto, sono «idonei» a ricevere la borsa di studio, ma i soldi per loro non ci sono. Un'idoneità "onorifica" che rischia di dilagare, mentre gli atenei premono sulle tasse per cercare di far quadrare i conti. Con il taglio delle risorse, la quota delle idoneità «onorifiche» non può che salire. Ancora peggio va nel campo degli alloggi, in cui il deficit investe sia il Nord sia il Sud: su 180mila studenti con i requisiti, solo 36mila ottengono davvero il posto, e otto su dieci sono costretti a cercare soluzioni alternative. Ma la meritocrazia non era un valore bipartisan? (Il Sole 24 Ore 27-08-2010)