I COSTI DELLA VALUTAZIONE DELLA RICERCA Stampa

Quanto è costata al contribuente italiano la VQR 2004-2010? Giorgio Sirilli pubblicò nel 2012 una stima del costo della VQR di € 300 milioni, sostenendo che quei costi erano quasi interamente (92%) in capo alle strutture universitarie e di ricerca valutate. Sirilli computava il costo pieno del tempo di tutti coloro che a vario titolo erano stati impegnati nel processo di revisione. Utilizzando lo stesso metodo, nel 2015, Robert Bowman ha calcolato che il REF2014 britannico sia costato 1 miliardo di sterline. Verosimilmente le stime di Bowman e Sirilli sono stime massime dei costi degli esercizi di valutazione. L’HEFCE (l’agenzia che ha in carico la valutazione in UK) ha commissionato a una società specializzata una stima “ufficiale” ed “indipendente” dei costi del REF: 250 milioni di sterline (pari a circa 320 milioni di € 2014). Cifra considerata “troppo bassa” dall’Institute of Economic Affairs di Londra. In Italia di stime ufficiali non se ne vedono (e c’è da pensare che se ne vedranno); ce ne sono però un paio oltre a quella di Sirilli. Geuna e Piolatto in un working-paper del 2014 (discusso da Sirilli) stimavano i costi in 182 milioni di €. Nella versione su rivista peer reviewed, la loro stima è scesa ad appena €70,5 milioni, poiché hanno eliminato dal calcolo i costi dei revisori e dei membri dei panel. Questa scelta non appare del tutto in linea con la prassi internazionale prevalente che preferisce tenere conto in qualche misura di tali costi. Per capire l’entità della sottostima si consideri che Geuna e Piolatto hanno calcolato anche il costo del REF britannico in 130-164 milioni di €, cioè una cifra pari a circa la metà della già “troppo bassa” stima ufficiale. Dunque sembra di poter concludere che la VQR 2004-2010 è costata non meno di 150 milioni di € (cifra ottenuta raddoppiando la stima più bassa di Geuna-Piolatto), e non più di 300 milioni di € (stima Sirilli). (Fonte: Redazione Roars 15-02-17)