VALUTAZIONE DELLA RICERCA. CACCIA SFRENATA ALLE CITAZIONI Stampa

Nel mondo reale, c’è chi sguinzaglia dei bot scassinatori per seminare link e incrementare con la frode le proprie citazioni. Per una curiosa coincidenza, questo meccanismo di caccia sfrenata alle citazioni è del tutto simile a quello che l’ANVUR ha scatenato nel mondo della ricerca italiana. L’ANVUR chiede ai ricercatori di essere abbondantemente citati nella letteratura scientifica, non solo per ottenere l’abilitazione e fare carriera, ma anche per incanalare una quota maggiore di finanziamento verso il proprio ateneo. Un uso cieco e massiccio di indicatori quantitativi che è diventato il tratto distintivo della via italiana alla valutazione della ricerca, improntata ad un darwinismo accademico in cui la lotta per la sopravvivenza viene decisa da questo “auditel citazionale”, ampiamente manipolabile. All’estero, invece, si moltiplicano le prese di posizione, anche assai critiche, da parte di riviste e società scientifiche. Non a caso. È fin troppo facile dopare i risultati mediante autocitazioni e compiacenti citazioni incrociate, tanto più che le manipolazioni dei ricercatori sono più astute e meno arginabili di quelle dei bot. (Fonte: G. De Nicolao, Roars 18-02-17)