IL PROGETTO DELL’HUMAN TECHNOPOLE E L’IIT Stampa

Il primo attore del progetto dell’Human Technopole (HT) è stato individuato nell’IIT (Istituto Italiano di Tecnologia), un ente di ricerca creato su iniziativa di Giulio Tremonti nel 2003, finanziato direttamente dal MEF, con natura giuridica di fondazione. Sarà sufficiente ricordare che, mentre l’originario obiettivo era creare una struttura che favorisse il trasferimento tecnologico e la ricerca industriale, nei fatti l’IIT è diventato un ente quasi generalista che fa ricerca al pari di enti di ricerca e università pubbliche, ma con risorse garantite direttamente dal MEF e senza i vincoli cui sono sottoposte queste istituzioni. La missione originaria di sostegno alla ricerca industriale non è mai stata rispettata e il sistema delle imprese contribuisce solo al 3% del bilancio di IIT che, peraltro, concorre anche per i finanziamenti europei e privati come gli atenei e gli enti di ricerca. Per di più, il 1° luglio 2008, l’IIT ha ricevuto in dotazione il patrimonio della Fondazione IRI (legge 133/2008). Le sole poste finanziarie della Fondazione IRI ammontavano nel 2008 a quasi 51 milioni di euro, più investimenti in obbligazioni per circa 80 milioni, cui vanno aggiunti gli interessi. Si trattava di soldi pubblici, visto che provenivano dalle spoglie della più grande holding industriale pubblica del mondo. Il nuovo polo (HT), benché interamente finanziato dallo Stato, avrà la natura giuridica di fondazione privata e, come l’IIT, non sarà sottoposto né all’obbligo di trasparenza dei bilanci, delle procedure e dell’assegnazione degli incarichi, né alle linee politico scientifiche che orientano le scelte dei progetti da finanziare. La Legge di stabilità, 2017 ha tentato di correggere il tiro e di rispondere ad alcune delle perplessità nate intorno al progetto, a partire dal ruolo dell’IIT, creando un’ennesima fondazione di diritto privato a cui affidare le risorse stanziate per il Technopole. La fondazione dovrebbe rapportarsi con l’IIT che rimane il primo soggetto partner della costituzione del nuovo polo scientifico. Un decreto del Presidente del Consiglio determinerà i rapporti della nuova fondazione con l’IIT e il trasferimento alla fondazione delle risorse residue per la realizzazione in area Expo di progetti scientifici e di ricerca già attribuiti all’IIT. Tuttavia, i nodi di fondo restano irrisolti, a partire da quello fondamentale: a quale scelta di politica della ricerca risponderà il Tecnopolo? In definitiva, si è scelto di sottrarre risorse al corpo già esangue delle nostre infrastrutture per drenarle verso realtà che dovrebbero nascere “pure” senza le patologie che il sistema della ricerca e dell’università hanno incubato negli anni. Si tratta di una visione che si auto-accredita come rivoluzionaria e innovativa ma che nei fatti ha prodotto semplicemente un progressivo indebolimento nella capacità del nostro paese di fare ricerca. (Fonte: F. Sinopoli, Roars 24-01-17)