L’OCCUPAZIONE DEI DOTTORI DI RICERCA. DATI ALMALAUREA Stampa

Gli ultimi dati raccolti da AlmaLaurea sulle sorti di 2.400 dottori di ricerca indicano che il loro tasso di occupazione a un anno dal conseguimento del titolo è dell’87% contro il 70% dei laureati magistrali. Come prevedibile i risultati migliori sono quelli di chi si è specializzato nelle scienze di base (89%) e in quelle economico/giuridiche/sociali e in ingegneria (88% entrambe); meno bene gli umanisti (81%). Ma c’è di più, oltre a trovare più facilmente un lavoro sono anche i laureati più «garantiti». Più di un terzo ha sottoscritto un contratto a tempo indeterminato (o comunque svolge un lavoro autonomo effettivo), uno su cinque a tempo determinato, uno su dieci un contratto parasubordinato e un altro uno su dieci ha ottenuto un assegno di ricerca. E chi consegue un dottorato guadagna di più: 1.493 euro al mese nette contro i 1.065 dei laureati magistrali. La maggioranza di loro lavora nell’istruzione o nella ricerca, il 18% nei servizi e l’11% nella consulenza. L’industria assorbe solo il 9% degli occupati. È il caso soprattutto degli ingegneri e degli scienziati.