Sarkozy vuole aumentare le borse di studio per accedere alle grandes écoles Stampa
In Francia il tema dell’"insegnamento d’élite" – in pieghe diverse – è attualmente all’attenzione della stampa. In particolare in rapporto al sistema delle Grandes Écoles, per antonomasia i migliori luoghi di studio universitario per i migliori studenti francesi. Il disagio risiede nella formale e repubblicana uguaglianza di accesso a queste Grandi Scuole, che, di fatto, negli ultimi decenni, ha ridotto la presenza dei figli delle famiglie appartenenti alle categorie sociali più deboli (giovani delle banlieue, figli di operai e classi meno avvantaggiate) rispetto alle famiglie di un certo ceto sociale e appartenenza culturale. Le statistiche, infatti, dimostrano che il reclutamento è inceppato e soltanto i figli della borghesia, provenienti da un ambiente dove il livello culturale è già di partenza altissimo, riescono a entrare. Un luogo di vera e propria riproduzione delle élites dunque. Il presidente Sarkozy – figlio di un immigrato ungherese, laureato in giurisprudenza, avvocato, politico fai-da-te dai tempi dell’università, che ha insomma alle spalle un cursus honorum diverso rispetto agli standard – non ha mai nascosto una certa insofferenza nei confronti delle Grandes Écoles de la République ed è quindi intervenuto nel merito della questione "accesso". "Le Grandes Écoles – ha detto Sarkozy in un discorso a Gif-Sur-Yvette, presso un grande polo universitario dei sobborghi della capitale – non devono essere riservate soltanto agli studenti interni o ai figli dell’antica borghesia. Sono scuole per tutti: se uno lavora, se uno ha talento". Secondo il leader, un Paese che recluta le sue élite tra il 10% della popolazione è un Paese che si priva del 90% della sua intelligenza. Sarkozy pensa così a un piano per aprire i prestigiosi istituti, 220 in tutto, a un 30% di borsisti provenienti da famiglie poco abbienti, un obiettivo già fissato in un discorso tenuto alla fine del 2008 nella prestigiosa scuola di Palaiseau. Oggi, secondo i più recenti sondaggi, la percentuale di borsisti negli istituti d’ingegneria è pari al 22,9%, ma nella più famosa École Polytechnique, la cifra scende a 11,03. Sarkozy riscontra quindi la necessità di allargare questo "raffinato cerchio", imponendo quote d’accesso, ma le scuole speciali si ribellano. Contro il presidente si è infatti formata una fronda alla testa della quale c’è la Conférence des grandes écoles. I piani del leader, dicono, rischiano di abbassare l’altissimo livello degli istituti. (L’Occidentale 12-02-2010)