Sulla futura governance d’ateneo. contro gli esterni nel CDA Stampa
Quel progetto prevede l'apertura degli organi di governo dell'ateneo a persone rappresentative dell'economia e della società locale. Il che vuol dire affidare a commercianti, artigiani e industriali la decisione se si debba studiare la papirologia piuttosto che l’economia aziendale, l’etruscologia invece delle scienze del turismo. Non ci sarebbe niente di male in questo se la storia e la cultura di questo Paese e dell’intera Europa occidentale non ci avvertissero della scarsa o nessuna propensione del mondo degli affari e della produzione a occuparsi dell’Università: che da noi, e specialmente in Italia, è cosa che si lascia da sempre allo Stato, così come la salute. L’americanizzazione che si sta preparando a tappe forzate in Italia per l’intero sistema politico e per le funzioni statali promette anche in questo caso di avvicinarci non al modello degli Stati Uniti ma ai peggiori fra quelli dell'America latina. Immettere nel governo dell'Università esponenti del mondo della produzione e degli affari è una delle tante scimmiottature di un Paese radicalmente diverso dal nostro che governi di centro sinistra e di centro destra continuano a proporci. (A. Prosperi, La Repubblica 22-04-2010)