Il futuro universitario di Rimini Stampa

«Non ci interessa avere l’ateneo sotto casa, con tante lauree ma scarsa qualità, come accade purtroppo in altre città d’Italia. Ci interessa avere una sede universitaria che sia sempre di più pronta ad accogliere le sfide che pone il mercato», sottolinea il vice presidente della Provincia e assessore all’Università di Rimini, Carlo Bulletti. Che immagina, tra le nuove ‘vocazioni’ dell’ateneo riminese, anche la creazione di una nuova scuola (come prevede la riforma Gelmini) universitaria dedicata «agli stili di vita e alla salute. Un progetto innovativo, e che ben si sposa con questo territorio». Un progetto cui stanno lavorando già da qualche tempo la Provincia e Uni Rimini (il consorzio che sostiene l’ateneo riminese), anche se per ora resta appunto solo tale. Quello che cambierà invece per l’università di Rimini, e molto probabilmente già dal prossimo anno accademico, sarà l’organizzazione dei corsi e dei dipartimenti. «Seguendo la riforma del ministro Gelmini — spiega il preside del polo universitario riminese, Giorgio Cantelli Forti — il nostro ateneo dovrebbe dar vita a una o due scuole, una dedicata all’area più strettamente scientifica e tecnologica (in cui però rientrerebbero anche i corsi in moda), e un’altra per gli studi economici e umanistici, o giuridici». Quello che è molto probabile è che Rimini dovrà quasi sicuramente rinunciare ad alcuni dei 19 corsi di laurea (tra lauree brevi, specialistiche e magistrali) attualmente presenti. A rischiare il taglio sono in particolare il corso di laurea in Educatore sociale e culturale, attivato dalla facoltà di Scienze della formazione, e forse anche quello di chimica industriale (dal momento che è presente in altre due sedi distaccate dell’università di Bologna). Non dovrebbero invece temere tagli le varie lauree in Scienze motorie, Infermieristica, Radiologia, Ostetricia. Rimini, con i suoi 5841 iscritti, la prima in Romagna (insieme a Forlì) e una delle più frequentate nella regione, non uscirà ridimensionata dalla riforma. E anzi è destinata, per Cantelli Forti, a crescere ancora, nel numero degli iscritti e nelle strutture accademiche. Proprio ieri il preside del polo universitario di Rimini è, infatti, riuscito a ‘strappare’ l’accordo per il nuovo, importante cantiere dell’ateneo: il completamento dei lavori al complesso dell’Alberti. «Dal pro-rettore è arrivato il via libera — conferma Cantelli Forti — Spenderemo 9 milioni di euro per quest’intervento, di cui 4 finanziati dal ministero». Il preside in questi giorni avrebbe poi voluto inaugurare il nuovo studentato ricavato all’ex hotel Palace, davanti alla stazione (76 camere per 90 posti letto totali). «Purtroppo servono ancora diversi mesi per tutti i collaudi necessari, lo apriremo in ottobre». Mentre ci vorrà più tempo per vedere all’opera gli altri due grandi interventi che l’università riminese sogna da molti anni: il recupero del complesso dell’ex convento San Francesco, vicino al Duomo, e del Lettimi in via Tempio Malatestiano. (Il Resto del Carlino 10-04-2010)