UNIVERSITÀ. RISORSE FINANZIARIE, MERITO, RECLUTAMENTO Stampa

Nella sintesi della “Giornata di ascolto sull’università e la ricerca” promossa dal PD (Roma 26-02-2015) si leggono le seguenti proposte di azioni, quasi tutte reputate a costo zero:

1. Restituire autonomia agli Atenei con l’uscita dell’università dal campo di applicazione del diritto amministrativo (cioè dalla pubblica amministrazione). Questo non vorrebbe dire deregolamentare il sistema, ma ottimizzare e semplificare le regole.

2. Forte collegamento tra le risorse assegnate tramite FFO e le politiche di reclutamento;

3. Superare la distribuzione ministeriale dei punti organico, consentendo libertà di reclutamento nel rispetto dei vincoli di bilancio e nel rispetto della normativa;

4. Ammettere l’integrazione stipendiale di ricercatori e docenti con fondi fuori FFO derivanti da progetti di ricerca o fund raising dedicato da parte degli Atenei;

5. Incrementare la mobilità di docenti e ricercatori, promuovendo periodi all’estero del personale dipendente e le chiamate dirette (anche temporanee) di docenti e ricercatori internazionali (anche joint chair)

6. Obbligare tutti gli atenei ad avere (entro 3 anni) almeno il 30% dei corsi in inglese e un minimo del 30% di corsi in italiano

7. Accrescere le azioni Marie Curie a favore della mobilità europea dei ricercatori e semplificare e consolidare il programma Montalcini per il rientro di giovani ricercatori dall’estero.

(Fonte: Sintesi della “Giornata di ascolto sull’università e la ricerca” promossa dal partito democratico – Roma 26 febbraio 2015)