ACCREDITAMENTI. CORSI DI LAUREA A RISCHIO DI CHIUSURA Stampa

Secondo le nuove norme sulla valutazione degli atenei, molti corsi di laurea potrebbero chiudere. Il criterio che fissa il numero di docenti minimo (dodici per la triennale e otto per la specialistica) è condizione quasi impossibile da reggere per la maggior parte delle Università italiane a causa del blocco delle assunzioni. Se un corso non viene «accreditato», cioè non risponde ai requisiti stabiliti dall'ANVUR, automaticamente non può iniziare.
«Il Senato accademico di Torino ha deciso oggi di spingere la CRUI a chiedere la modifica delle linee guida per l'accreditamento», ha detto a margine dell'assemblea Alberto Fierro, rappresentante degli studenti. «Abbiamo un atteggiamento critico nei confronti di questi criteri e ci stiamo lavorando insieme alla Conferenza dei Rettori», spiega il professor Gianmaria Ajani, nella rosa dei candidati alla reggenza dell'ateneo torinese. «Con la riduzione del 20% del turn over nei prossimi tre anni, come si può rispettare la norma sul numero dei docenti fissato dall'accreditamento? E con risorse sempre più scarse, come possono le strutture dei nostri atenei essere all'altezza delle linee guida decise dall'ANVUR?». «Siamo favorevoli al processo di valutazione delle Università. Ma, se per avere un corso di laurea valido occorrono almeno 20 docenti, il risultato è chiudere l'80% dei corsi italiani», conclude Fierro.
(Fonte: E. Graziani, La Stampa 20-11-2012)