VQR E ABILITAZIONE SCIENTIFICA. NE PARLA SERGIO BENEDETTO DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL’ANVUR Stampa

La VQR e le procedure di abilitazione costituiscono una vera e propria rivoluzione per l’accademia italiana. Per la prima volta i professori ordinari sono sottoposti a una valutazione per far parte di commissioni di concorso e abilitazione, secondo il sacrosanto principio che il valutatore deve possedere almeno i requisiti di competenza e produttività scientifica dei valutati. Non si poteva pensare che tale meccanismo fosse indenne da critiche, che sono di due tipi. Quelle costruttive di chi crede nel principio della valutazione e punta a renderlo migliore e più efficace, e quelle di chi approfitta delle invitabili incertezze e difficoltà iniziali per tentare di affossare la valutazione e ritornare al passato. È opportuno notare che, insieme alle voci critiche che trovano spazio anche sui quotidiani nazionali, l’ANVUR riceve un incoraggiamento costante dai molti colleghi e, soprattutto, giovani ricercatori che hanno, come unica speranza di vedere riconosciuti i loro meriti, il consolidamento di meccanismi di valutazione.
Il principale obiettivo dell’ANVUR è di ricostituire, all’interno della comunità scientifica nazionale, la fiducia nel riconoscimento del merito, sia scientifico sia didattico e d’impegno nell’istituzione. Ad appena diciassette mesi dalla sua istituzione, l’ANVUR ha avviato il più cospicuo esercizio di valutazione della ricerca mai tentato nel nostro paese, coinvolgendo 450 esperti e 13.000 revisori nelle 14 aree disciplinari CUN, la VQR. Il processo è in pieno svolgimento, con una collaborazione proficua tra ANVUR, comunità scientifica, atenei, ed esperti e revisori; posto le basi per un processo di accreditamento degli atenei e dei corsi di studio incentrato sull’autovalutazione, in linea con il dettato dell’ENQA e con quanto si fa da anni in altri Paesi non solo europei; operato per attuare, in tempi ristrettissimi e ancora con il coinvolgimento della comunità scientifica, le procedure per l’abilitazione nazionale, cui hanno aderito accettando di essere valutati per l’inserimento nelle commissioni oltre 1.500 candidati stranieri.
(Fonte: S. Benedetto, intervista a cattolicanews.it 23-11-2012)