RICERCA. RESEARCH ENHANCEMENT & DEVELOPMENT (RED) Stampa

Si chiama RED, cioè Research enhancement & development, il primo corso dí alta formazione strutturato in un ateneo pubblico, La Sapienza di Roma e finalizzato a trasformare i ricercatori in imprenditori di successo. Il corso, della durata di un semestre (ora partiranno le domande per il secondo ciclo che si avvierà all'inizio del 2013), ha l'obiettivo di stimolare la connessione tra ricerca e mondo esterno indirizzandola verso lo sviluppo di soluzioni e prodotti innovativi fondati sui risultati della ricerca scientifica e delle applicazioni tecnologiche generate nell'ateneo. Insomma cercare di valorizzare le idee a più alto potenziale. Come? Grazie a un team guidato da un advisory board formato da accademici e da soggetti che investono in progetti innovativi, ma anche da imprenditori che guidano aziende ad alto tasso di innovazione e tecnologia. «Una composizione di profili», come spiega Andrea Lenzi, presidente del CUN, il Consiglio universitario nazionale, e ideatore del corso, «finalizzata a valutare e sostenere con idee e suggerimenti le idee a più alto potenziale». Ma com’è stato strutturato? «Abbiamo preso 20 tra i migliori ricercatori o dottorandi di tutte le discipline, li abbiamo messi insieme in un laboratorio e poi, per così dire, li abbiamo sottoposti a una sorta di terapia intensiva per guidarli a potenziare l'imprenditorialità accademica». Del resto innovazione e ricerca sono le chiavi per superare le difficoltà del mercato e sono una scelta obbligata per rigenerare la competitività italiana. E non possiamo perdere i talenti che le nostre stesse università formano. La ricerca italiana, secondo Lenzi, infatti, pubblica tanto e bene, giacché i suoi ricercatori sono massicciamente presenti al top delle ricerche più citate nel mondo, nonostante la scarsità di finanziamenti. «Purtroppo il ricercatore italiano tutela e valorizza poco le sue scoperte. Ecco perché il corso di alta formazione Red può rappresentare un ottimo esempio di addestramento al trasferimento tecnologico e delle conoscenze».
(Fonte: ItaliaOggi 29-10-2012)