RICERCA. IL DOTTORATO DI RICERCA ANCHE IN AZIENDA E NELLE IMPRESE Stampa

È questo almeno secondo gli annunci del ministro Profumo e secondo quanto previsto dalla legge di riforma universitaria (240/10), il futuro del terzo gradino della formazione superiore. E finita, dunque, l'era del dottorato solo come primo livello di un'ipotetica carriera accademica. Così come quella dei titoli rilasciati, così specialistici da non essere spendibili al di fuori del dipartimento universitario che li aveva creati. La bozza di regolamento che a breve dovrebbe essere presentata dal numero uno dell'università e della ricerca punta, infatti, ad assicurare, che i corsi di dottorato, cui ogni anno accedono circa 12 mila laureati, siano legati a doppio nodo con il mondo del lavoro tanto da attivare corsi in collaborazione con le imprese, garantirne la spendibilità e la riconoscibilità, anche solo nella loro denominazione, a livello internazionale. Si parlerà di dottorato industriale degli enti e delle professioni, ci sarà una maggiore attenzione ai dottorati internazionali. Si dirà basta dunque al singolo progetto di ricerca che rappresentava lo spunto per dar il via a un isolato corso di dottorato.
(Fonte: ItaliaOggi 29-10-2012)