RICERCA, INNOVAZIONE, NUOVE TECNOLOGIE. TAGLI ALLE SPESE Stampa

Per centrare gli obiettivi della spending review lasciando inalterato l’orario degli insegnanti, la Commissione Bilancio della Camera, approva un emendamento che taglia le spese a danno di ricerca, innovazione, nuove tecnologie. L’emendamento, in particolare, raggiunge le risorse programmate dal taglio della spending review per il ministero dell’Istruzione attraverso diverse misure. Si interviene sul fenomeno dei distacchi «non sindacali», cioè su quella massa di docenti dislocata in altri comparti della pubblica amministrazione. Il risparmio da questa voce di spesa sarà di 1,8 milioni di euro per l'anno venturo e 5,4 sia per il '14 che il '15. Per tutti e tre gli anni saranno tagliati anche 20 milioni l'anno per i piani PRIN e FIRST. I PRIN sono i Progetti di rilevante interesse nazionale, cioè quei campi di ricerca - definiti al tempo della ministra Moratti - su cui l'Italia deve puntare per la competitività del suo sistema produttivo. I FIRST sono i fondi di intervento per la ricerca scientifica e tecnologica: entrambi perdono in totale 60 milioni nel triennio. Poi c'è un altro acronimo caro al mondo della scuola: Mof, cioè miglioramento dell'offerta formativa. E' un generoso capitolo di spesa ricco di quasi un miliardo l'anno, che viene però tosato di quasi 50 milioni l'anno (47,5) nel triennio. I corsi Mof sono tutti quelli attraverso cui sono immessi nuovi insegnamenti nella scuola: educazione ambientale, stradale, alla legalità e simili. Per il solo 2013 è previsto il taglio di 30 milioni per il programma Smart City, che dovrebbe rendere più vivibili e tecnologiche le città e che coinvolge anche le tecnologie scolastiche. Ma la voce più consistente riguarda il fondo per la valorizzazione della scuola e dell'università, istituto nel 2011 dall'allora ministro Gelmini. Avrebbe dovuto sostenere tra l'altro gli studenti migliori con borse di studio, ma non è stato mai attivato. Da ultimo ci aveva provato il ministro Profumo, con il provvedimento sul merito degli studenti. Ma, dopo averlo annunciato, visto il fuoco di sbarramento del parlamento e dei sindacati, il decreto legge non è mai stato presentato al Consiglio dei Ministri. Nel triennio questo fondo sarà prosciugato di oltre 328 milioni. Servirà a pagare quote sempre più consistenti dei risparmi dovuti da viale Trastevere al Tesoro: per il 2013 si tratta di un contributo di 83,6 milioni di euro, che diventano 119,4 milioni nel 2014 e poi 125,5 dall’anno successivo. Per il solo 2015, infine la rimodulazione della spesa ordinaria consentirà delle economie di ulteriori 58 milioni (57,9).
«L'Italia dovrebbe capire che si possono fare tagli su tutto, ma non sulla ricerca che è elemento essenziale su cui si basa la crescita economica, culturale e sociale di ogni Paese - è stato il commento inascoltato del presidente del CNR, Luigi Nicolais, in relazione ai tagli sui fondi FIRS e PRIN - il problema del nostro Paese è aver perso di vista l'obiettivo primario, la crescita che non si ottiene senza investire in ricerca e formazione».
(Fonti: R. Masci, La Stampa 13-11-2012; ItaliaOggi 13-11-2012 )